Da dove viene dunque la paura?
Nonostante gli enormi benefici, sono emerse alcune preoccupazioni quando le verdure sono contaminate, eccessivamente lavorate o consumate in modo improprio. Questi casi rari ma reali sono stati sensazionalizzati in post fuorvianti come quello nella tua immagine.
Ora, diamo un’occhiata a 3 contesti reali in cui le verdure potrebbero essere collegate, indirettamente, al cancro solo se maneggiate in modo improprio:
1. Verdure con alti residui di pesticidi
Alcune verdure, soprattutto quelle a foglia verde come il cavolo riccio, gli spinaci o le zucche (come quella mostrata nell’immagine), spesso si trovano in cima alla lista della « Sporca Dozzina » stilata dall’Environmental Working Group (EWG). Si tratta di verdure che spesso contengono alti livelli di residui di pesticidi.
Pesticidi come il glifosato e gli organofosfati hanno sollevato preoccupazioni in merito al rischio di cancro in studi a lungo termine su animali e in alcune ricerche osservazionali sull’uomo. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato il glifosato come « probabilmente cancerogeno per l’uomo » (Gruppo 2A).
🔹 Suggerimento per la prevenzione:
Lavare accuratamente tutte le verdure. Scegliere prodotti biologici per gli alimenti ad alto rischio. Sbucciare alcune verdure o immergerle in acqua salata o bicarbonato di sodio può ridurre i residui.
2. Verdure sottaceto o conservate (in eccesso)
In alcune diete asiatiche, le verdure sottaceto sono un alimento base. Tuttavia, il consumo prolungato di verdure molto salate, fermentate o conservate è stato collegato a una maggiore incidenza di cancro allo stomaco, in particolare nei paesi dell’Asia orientale come Corea e Giappone.
Secondo alcuni studi, l’elevato contenuto di sale potrebbe danneggiare la mucosa dello stomaco e le nitrosammine (che si formano durante il processo di marinatura) potrebbero essere cancerogene.
🔹 Suggerimento per la prevenzione:
Il consumo occasionale è accettabile, ma è bene evitare un consumo eccessivo di sottaceti molto salati, soprattutto quelli fatti in casa e conservati in modo improprio. Conservare sempre le verdure sottaceto in frigorifero e consumarle entro un lasso di tempo sicuro.
3. Verdure marce o ammuffite
Le verdure conservate in modo improprio, soprattutto quelle conservate in ambienti umidi, possono sviluppare micotossine, tossine naturali prodotte da alcune muffe. Una delle più pericolose è l’aflatossina, comunemente presente nelle arachidi o nel mais ammuffiti, ma può proliferare anche su verdure avariate.
Le aflatossine sono fortemente associate al cancro al fegato, soprattutto nelle regioni in cui gli standard di conservazione degli alimenti sono scarsi.
🔹 Suggerimento per la prevenzione:
Non consumare mai verdure ammuffite, viscide o che emanano un cattivo odore. Anche tagliare la parte visibilmente ammuffita potrebbe non essere sufficiente, poiché le tossine possono diffondersi in modo invisibile.